Ci sono emergenze da affrontare nell’interesse del Paese e occorre accelerare per il rilancio attraverso la realizzazione del Pnrr e di quelle riforme incompiute ma necessarie. Per questi motivi “la crisi di governo è del tutto inopportuna – afferma Sergio Silvestrini, Segretario generale della CNA, in una dichiarazione al quotidiano Il Foglio. “Le ragioni che hanno portato alla nascita dell’esecutivo di unità nazionale guidato da Mario Draghi non sono venute meno. Al contrario, se ne sono aggiunte nuove e ancora più preoccupanti come la guerra, l’inflazione, l’emergenza energetica, l’ambiente che chiedono un’azione di governo ferma, autorevole, innovativa che possa contare sul più ampio consenso parlamentare”.
La fase eccezionale che l’Italia e il mondo stanno vivendo richiede pertanto “alto senso di responsabilità per fornire tempestivamente quelle risposte di cui hanno bisogno le imprese e le famiglie”.
Un effetto economico rilevante e benefici ambientali consistenti. Il Superbonus 110% per la riqualificazione degli edifici passa in modo brillante l’esame di Nomisma. L’istituto di ricerca ha misurato gli effetti dell’incentivo e i risultati sono stati pubblicati nel lavoro “C’è transizione senza Superbonus?”.
Nel dettaglio i 38,7 miliardi di risorse impiegate al momento dallo Stato attraverso le detrazioni generano un ritorno economico di 124,8 miliardi. Il Superbonus quindi produce un effetto moltiplicatore superiore a tre: per ogni euro investito il ritorno economico è superiore a 3 euro.
Anche dal punto di vista ambientale i risultati sono evidenti. Quasi un milione di tonnellate di Co2 tagliata pari a un risparmio medio annuo di 500 euro per ogni beneficiario. L’analisi di Nomisma mette in risalto anche alcuni difetti del Superbonus, avendo subito ben 16 aggiustamenti normativi nei suoi 24 mesi di vita ma i benefici prodotti rendono questa misura uno strumento imprescindibile per trainare il Paese verso una sana e completa transizione ecologica.
La Regione mette a disposizione ulteriori dodici milioni di euro per finanziare altri ventuno progetti di formazione professionale mirati al rafforzamento dell’occupabilità in Sicilia. La nuova graduatoria dell’Avviso 8, che sarà pubblicata venerdì 17 giugno, autorizza così un totale di 156 progetti proposti da circa 50 enti e finanziati con 136 milioni di euro dal Fondo sociale europeo. «È un provvedimento molto atteso- evidenzia l’assessore regionale alla Formazione professionale Alessandro Aricò- attraverso il quale si risponde positivamente alle istanze del territorio con un cospicuo finanziamento. Diamo una boccata d’ossigeno a un settore fortemente penalizzato dalla pandemia e che intende investire nella ripresa e nella crescita del nostro tessuto produttivo».
La graduatoria definitiva
«Attraverso l’Avviso 8, la Regione Siciliana- prosegue il componente del governo Musumeci- si propone di fornire ai giovani nuove e più moderne competenze professionali e concrete possibilità di inserimento occupazionale, grazie a percorsi formativi promossi in sinergia con gli enti tradizionalmente preposti». La definizione della graduatoria rimodula nuove risorse per oltre 12 milioni di euro che rendono possibile il finanziamento di ulteriori 21 progetti proposti da 16 enti di formazione. La graduatoria definitiva sarà pubblicata sul sito del dipartimento della Formazione professionale.
da livesicilia.it
PALERMO – “Queste organizzazioni datoriali, che congiuntamente rappresentano oltre il 90% delle strutture impegnate nel settore dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale in Sicilia, ritengono che il tavolo di programmazione dei percorsi destinati ai giovani minorenni siciliani abbia solo parzialmente affrontato le questioni che riguardano l’imprescindibile necessità di riordinare il sistema della istruzione e formazione professionale in Sicilia (IeFP). Un settore, molto delicato che offre concrete opportunità ai nostri giovani, preparandoli ad affrontare il futuro attraverso l’acquisizione di mestieri spendibili nel mondo del lavoro”. È questa la posizione espressa dai rappresentanti degli enti di formazione riuniti sotto le sigle Anfop Sicilia. Forma Sicilia, Federterziario Scuola, Forma.Re e Asef, all’esito del tavolo convocato dall’assessore alla Formazione professionale Alessandro Aricò ieri primo luglio.
“Queste organizzazioni – prosegue la nota dei datoriali – hanno anzitempo rappresentato la questione all’odierno assessore attraverso un documento volto trovare opportune soluzioni atte a colmare le sperequazioni ad oggi presenti nell’ambito dell’offerta formativa regionale. Un sistema che attualmente vede concentrato il finanziamento dell’offerta formativa in capo a pochissimi soggetti in grado di influenzare la tipologia dell’offerta stessa, i profili professionali e le modalità di gestione delle commesse”.
I datoriali spiegano qual è il cuore del problema. “Il rischio che il sostanziale regime di oligopolio si trasformi in abuso di posizione dominante, da parte di taluni Enti di formazione – spiegano -, non solo mina l’interesse generale, ovvero quello di offrire agli studenti la massima pluralità nell’offerta formativa, a garanzia della qualità e diversificazione della stessa, ma evita inoltre che un pubblico servizio, come l’istruzione, diventi un vero e proprio business.
“L’abuso da parte di una o più imprese di una posizione dominante – ricordano d’altronde le sigle di rappresentanti degli enti – all’interno del mercato nazionale o in una sua parte rilevante, per la legge italiana è considerato atto vietato. Tale principio è stabilito non solo da diverse direttive europee in materia ma anche dalla legge regionale sulla formazione professionale secondo cui la Regione deve ‘applicare i principi di parità di trattamento, di trasparenza, di proporzionalità, di mutuo riconoscimento nella selezione degli enti attuatori e la relativa assegnazione dei finanziamenti’. Riteniamo, quindi, che l’abuso di posizione dominante è pericoloso perché assegna a pochi un potere economico e politico che trasforma il settore in un oligopolio.
“Rimaniamo disponibili ancora al confronto – spiegano gli enti di formazione – ma non accettiamo che un’associazione di categoria minacci il ricorso amministrativo per favorire un sistema oligarchico. Noi, per cultura, siamo per la più ampia partecipazione al sistema di istruzione pubblica. Siamo consci che la legge vieta tutto ciò attraverso un sistema atto a evitare il precostituirsi di una posizione dominante, siamo disponibili ad adire le vie legali – concludono -per salvaguardare un settore importante della formazione professionale.
da livesicilia.it
La Regione mette a disposizione ulteriori 12 milioni di euro per finanziare altri ventuno progetti legati all’Avviso 8 di formazione professionale mirati al rafforzamento dell’occupabilità in Sicilia. La nuova graduatoria, che sarà pubblicata domani, martedì 17 giugno, autorizza così un totale di 156 progetti proposti da circa 50 enti e finanziati con 136 milioni di euro dal Fondo sociale europeo.
“È un provvedimento molto atteso – evidenzia l’assessore regionale alla Formazione professionale Alessandro Aricò – attraverso il quale si risponde positivamente alle istanze del territorio con un cospicuo finanziamento. Diamo una boccata d’ossigeno a un settore fortemente penalizzato dalla pandemia e che intende investire nella ripresa e nella crescita del nostro tessuto produttivo. Attraverso l’Avviso 8, la Regione Siciliana – prosegue il componente del governo Musumeci – si propone di fornire ai giovani nuove e più moderne competenze professionali e concrete possibilità di inserimento occupazionale, grazie a percorsi formativi promossi in sinergia con gli enti tradizionalmente preposti”.
La rimodulazione
La definizione della graduatoria rimodula nuove risorse per oltre 12 milioni di euro che rendono possibile il finanziamento di ulteriori 21 progetti proposti da 16 enti di formazione. La graduatoria definitiva sarà pubblicata sul sito del dipartimento della Formazione professionale.
Progetti per circa 120 milioni di euro
Ad oggi, gli enti di formazione professionale hanno presentato progetti per un finanziamento totale di circa 120 milioni di euro. In provincia di Agrigento sono stati avviati con questa misura 111 corsi, 40 nel territorio provinciale di Caltanissetta, 215 nel Catanese, 61 nell’area di Enna, 178 in provincia di Messina, 357 nel Palermitano, 42 nel territorio di Ragusa, 43 a Siracusa e 117 nel Trapanese. Parliamo di un totale di 1.164 corsi che, da settembre, accoglieranno tanti giovani siciliani. Si prevede il coinvolgimento di circa 15 allievi per classe, con una potenziale platea di oltre 17 mila siciliani. Un’occasione per l’acquisizione di competenze e qualifiche utili all’inserimento nel mercato di lavoro anche per tanti neet, soggetti che non studiano e non sono impegnati in attività lavorative e che in Sicilia alimentano ancora alte percentuali.
da blogsicilia.it
“Nei giorni scorsi ho provveduto a nominare tutti i presidenti delle commissioni esaminatrici dei corsi di formazione professionale già conclusi da parte degli enti autofinanziati accreditati dalla Regione, azzerando virtualmente l’arretrato che si era accumulato durante gli ultimi mesi”. Lo dice l’assessore regionale alla Formazione Professionale, Alessandro Aricò. “Sono 56 i presidenti di commissione nominati – aggiunge – che adesso provvederanno in tempi rapidi ad esaminare gli studenti che avevano completato le ore relative ai corsi di formazione espletati”. La situazione era in stand by per via delle dimissioni dell’assessore Roberto Lagalla, candidato ed eletto sindaco di Palermo lo scorso 12 giugno. A subentrargli in giunta regionale proprio Aricò.
da blogsicilia.it